In Ciad a Baibokoum nel cuore dell’Africa, nella regione sub Sahariana il clima è molto secco e la terra molto arida. Si coltiva prevalentemente miglio, mais, arachidi, manioca, ci sono tantissimi manghi ma manca la cosa più importante: l’acqua. L’acqua, fonte della vita, rappresenta un vero privilegio che per la maggior parte della popolazione è negato. Ma un’altra “risorsa primaria” che manca è l’educazione dei bambini, in particolare quella dei primi anni di vita ossia il nido e la scuola materna. Questo perché secondo la mentalità comune, non ha alcuna importanza, i bambini sono considerati troppo piccoli per poter imparare ed il più delle volte i genitori non li mandano a scuola perché la ritengono inutile. Ma in realtà i primi anni di apprendimento sono i più importanti per questo abbiamo deciso di sviluppare insieme alla comunità locale un MicroProgetto a sostegno della scuola dell’infanzia di Baibokoum. I bambini della scuola sono 150, le classi sono composte da un numero superiore a 50 per classe. La nostra scuola inizia le sue attività alle 7.00 del mattino fino alle 12.00, data la temperatura sempre molto elevata; l’anno scolastico va generalmente da ottobre a maggio quando inizia la stagione delle piogge. I bambini hanno l’opportunità di imparare a disegnare, a recitare, a giocare insieme e soprattutto hanno un primo approccio alla lingua francese. Questa gli consentirà di mettersi in contatto anche con realtà esterne al loro villaggio. Inoltre si pone attenzione a curare l’aspetto igienico insegnando ai bambini a lavarsi le mani ad andare in bagno e quelle norme che diminuiscono il rischio di prendersi malattie. Il progetto mira ad investire sulla formazione degli insegnanti perché non sono preparati in quanto il sistema scolastico in Tchad, non offre alcuna possibilità di formazione e risulta essere veramente insufficiente. Organizziamo, attraverso partnership con la missione locale, delle settimane di stage per offrire dei contenuti, insegnare come si costruiscono le unità didattiche, il modo di relazionarsi con i bambini, si cerca di equipaggiare i maestri di tutto il materiale e conoscenze possibili, utili all’insegnamento. Con il progetto intendiamo garantire la buona funzionalità della scuola sia pagando lo stipendio agli insegnanti, dato che la quota versata dalle famiglie dei bambini non è sufficiente sia contribuendo a comparare il cibo per i vari pasti dei bambini e il materiale didattico. Accanto alla scuola abbiamo costruito il pozzo per evitare che i bambini fossero costretti a non andare a scuola per cercare l’acqua. Crediamo fortemente nella potenza della formazione che è capace di cambiare la vita di un uomo, di una donna di un villaggio e di un Paese. La formazione è una goccia che porta ad uno sviluppo sostenibile.

I bambini che frequentano la scuola sono di religioni diverse, in parte cristiani, in parte animisti, in parte mussulmani oltre che provengono da clan diversi. I genitori sono stati invitati ad interagire con la scuola e tra di loro per l’organizzazione dell’anno scolastico e per garantire un continuum scuola-casa. In questo senso la scuola è diventata un luogo di incontro e convivenza non solo tra religioni ma anche tra famiglie di clan diversi.